lunedì 24 gennaio 2011

Saranno problemi.

Quando sei incinta sogni.
Sogni sul come sarà tuo figlio, su a chi assimoglierà, sogni sul fatto che dormirà tutta la notte già dalla pima notte, sogni su cosa farà da grande.
Sogni in grande, ovviamente: sarà bellissimo, somiglierà sicuramente a te, dormirà fino allo sfinimento e, senza dubbio, farà il dottore.
Evvabbè.
Ma più di ogni cosa ti immagini l'amore con cui ti ricoprirà.
Poi il pargolo nasce, magri dopo ore di travaglio, non è tutta 'sta bellezza, tutto rosso e ciancicato come solo i neonati sanno essere, di te ha ripreso le dita dei piedi e basta, ma soprattutto non dormirà un' "acca".
Ma va bene tutto.
E' tuo figlio e tu lo ami incondizionatamente.
Poi arriva il giorno in cui, così, all'improvviso, lui ti guarda e, con quella sua vocetta candida e meravigliosa, ti dice: "Mamma, io ti amo".
E tu ti sciogli, come un calippo al sole.
Ti crogioli in un mare di felicità, ti senti la regina del mondo.
Sei appagata e soddisfatta.
Un giorno siete a casa di tua madre e lui se ne esce con "Gnognna, io ti amo!".
Eh??????...mmmmm..ok, è tutto ok.
E' tua madre, è sua nonna, la vede tutti i giorni, dai ci sta'.
Due giorni dopo con il suo ciuccio in mano "Ciuccio...io ti amo".
Allora.
Andiamoci calmi.
Passi la nonna, ma  mo' pure il ciuccio??
Ma che ci devi fare?
Niente.
Lasci stare.
Quattro giorni dopo: "Asseggino, io ti amo!"


Ecco.
Quì ho avuto un principio di infarto.
Perchè, va bene la nonna, passi il ciuccio, ma diamine, anche il passeggino?
E' vero che il passeggino lo scorazza in giro da che è nato, ma che diamine, sono IO che porto quel passeggino su e giù per le salite di Roma.
IO e sempre e solo io.


Quando poi lo dice pure ad una perfetta sconosciuta in fila al supremercato le cose sono due.
O non ha ben chiaro il concetto.
O tra una quindicina d'anni la sua ragazza avrà un problema.


Per non sapere nè leggere nè scrivere, domani aperitivo con le amiche.
Tanto per non pensarci su.

Nessun commento:

Posta un commento