mercoledì 2 febbraio 2011

Di bullismo scolastico

Ho sempre detestato i bulletti.
Quelli che ti intimidiscono.
Quelli che, quando sei piccolo ti strappano i giochi di mano e quando sei grande ti tagliano la strada in macchina con fare strafottente.
Sentendomi, da sempre, parecchio portata a difendere le cosidette "cause disperate", ho sempre cercato di difendere i più fragili dai più stronzi (oddio..una parolaccia..la potrò dire su un blog???).
Una sorta di Robin Hood, solo un po' più sfigata.
E sto cercando, per quanto possibile con un bambino di due anni e qualche mese, di inculcare questa mia inclinazione al nano.

Ieri.
Porto il nano a scuola e mi fermo un attimo a chiaccherare con una maestra.
La mia dolcissima creatura, letteralmente, si fionda a giocare con gli altri bambini.
S'impossessa della macchinina dei suo sogni e inizia a correre per la classe.
Subito un altro nano sale su un'altra macchinina e lo rincorre.
Segue un terribile tamponamento.
Il bimbo dietro ride e fa al nano:
"Io ioco te!!!"
(Io voglio giocare con te!!)
Il tutto detto con un frizzante entusiasmo.
Il nano non gradisce.
Affatto.
Scende dalla macchina.
Si erge in tutti i suoi 98 cm di altezza.
Gonfia il petto.
Punta il dito verso l'incauta creatura.
E con voce perentoria, esclama:
"Io Andea! Io ioco te...NO!!"
(Io sono Andrea! Ti pare che mi abbassi a giocare con te che sei l'ultimo arrivvato???Sia mai. NO!)
Si gira.
Risale in macchina e se ne va, lasciando l'altro in un mare di lacrime.


Piccoli teppisti crescono. -.-
Qualcosa mi dice che "lo sto facendo sbagliato".

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